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Botanica

Magnoliaceae

Albero sempreverde, alto fino a 37 m, di lento accrescimento, con chioma larga, conico-piramidale; tronco semplice e diritto dalla corteccia grigio scura o marrone chiara, ruvida e spessa, può raggiungere 1,5 m di circonferenza; rametti giovani rossiccio-tomentosi. Foglie persistenti, alterne, intere, ma talvolta con margine ondulato, coriacee, lamina ellittica o obovato-oblunga, verde scura e lucida superiormente, pubescente-ferruginosa nella pagina inferiore, a base cuneata e ad apice acuminato, raramente ottuso. Fiori attinomorfi, grandissimi e molto fragranti, solitari e terminali, avvolti in boccio da due larghe brattee spatacee. fiore a coppa, non differenziato in sepali e petali, formato da 6-12 tepali liberi, obovati, bianco candidi, di consistenza carnosa e cerosa.

Storia

Fa parte della famiglia delle Magnoliaceae e proviene dal Centro e Nord America e dall’Asia Orientale, specialmente dal Giappone, dove ne sono state individuate una ottantina di specie diverse.
È una delle piante più antiche del mondo: resti fossili ne testimoniano la presenza oltre 90 milioni di anni fa. Sembra infatti che in seguito all’Era glaciale le uniche Magnolie che sopravvissero furono quelle in America e in Asia e solo grazie agli esploratori britannici fu possibile la loro riunificazione fra la fine del XVII e il XVIII secolo. Fu nel 1688 che sir Bannister portò quella pianta sconosciuta dai fiori deliziosamente profumati dall’America in Inghilterra dove poi ricevette il nome botanico di Magnolia nel 1703 in onore a Pierre Magnol, un illustre botanico francese. Mentre, alla fine del 1700 sir Banks introdusse la prima Magnolia dall’oriente, la Magnolia denudata. In Europa le prime piante di Magnolia vennero coltivate in serra perché considerate molto fragili e poco adattabili, ma ben presto diventò la prima più grande e longeva pianta da esterno coltivata in Europa, poiché il primo esemplare coltivato oltreoceano durò ben oltre i 100 anni.

La Pianta a Castelgandolfo

Un Giardino prende il nome della nostra pianta, il Giardino della Magnolia. Piccolo ma prezioso giardino con linee barocche, circondato da una siepe potata a balcone in bosso, in cui troneggia lo stemma di Pio IX (aquila e tre palle) sagomato sempre in bosso (var. microphylla), con vasi di limoni e fioriture di begonie e Ageratum sp. In fondo una fontana con una rigogliosa presenza di una felce acquatica, il capelvenere (Adiantus capillus veneris) completa lo sviluppo armonico degli spazi. Una grande Magnolia grandiflora al centro regola e “sorveglia” gli spazi del giardino.

Simbolismo Generale

Secondo il linguaggio dei fiori la Magnolia rappresenta purezza, dignità e perseveranza. Pare che i monaci buddisti della Cina centrale coltivassero la Magnolia denudata (detta anche Magnolia yulan) già dai tempi della dinastia T’ang (618-907A.D.) per piantarla intorno ai loro templi come simbolo di purezza e di apertura.

È oggetto di numerose leggende, ma la più suggestiva è quella sulle “due Magnolie” che narra che la pianta fosse formata da due parti, una esterna, ossia il corpo, e una interna che rappresenta l’anima e il cuore della pianta che un giorno si innamora di un’Azalea gialla cresciutale di fianco. Non essendo corrisposta il suo cuore si spezzò in due, staccandosi dal corpo. Si formarono così due alberi: la Magnolia alta e forte e la Magnolia Stellata con i suoi fiori candidi e fragili. In Georgia è considerata simbolo di fortuna e solidità economica per cui viene piantata molto spesso nei giardini delle case, mentre in Giappone una leggenda narra che dormire sotto un albero di Magnolia potrebbe essere mortale per l’intenso profumo che emana.

Importanza Medicinale

L’olio estratto dalla sua corteccia è in grado di abbassare la pressione, regolare il battito cardiaco donando un senso di benessere e relax, ma sono usati anche come antinfiammatori e per contrastare i problemi reumatici; sotto forma di decotto o tisana, è impiegata in medicina tradizionale cinese per il trattamento di vari disturbi, quali tosse, asma e problemi dell’apparato digerente, ma anche ansia, depressione, stress e disturbi del sonno.

La corteccia contiene i costituenti attivi magnololo e honokiolo. Studi in vitro e in vivo hanno mostrato che questi composti hanno proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie, antidiabetiche, antidepressive, ansiolitiche ed effetti neuroprotettivi.

La Pianta nella Missione del Papato

Questa pianta, alta, maestosa e bellissima, con fiori primitivi e profumati, è una delle piante più antiche del mondo. Ha affrontato glaciazioni e deforestazioni, cambi di clima e sommovimenti tellurici…ma è ancora una pianta presente sulla terra. È un simbolo della Chiesa che vince i mali del mondo.